
Ansia e stress non curati possono triplicare il rischio di demenza
Molte persone considerano ansia e stress come reazioni “normali” della vita quotidiana, specialmente in età adulta o nella terza età. Tuttavia, quando diventano cronici e non vengono gestiti, possono avere conseguenze molto più gravi di quanto si pensi.
Recenti studi scientifici dimostrano che alti livelli di stress e ansia protratti nel tempo possono triplicare il rischio di sviluppare forme di demenza, come l’Alzheimer. È quindi fondamentale riconoscere e trattare questi disturbi in modo tempestivo.
Stress cronico: cosa succede nel cervello
Lo stress acuto – quello che proviamo in situazioni occasionali di difficoltà – è una risposta naturale e, in alcuni casi, persino utile alla sopravvivenza. Ma quando lo stress diventa cronico, cioè si mantiene attivo per settimane, mesi o anni, il nostro organismo entra in uno stato di allerta continuo che può avere effetti nocivi sul cervello.
In particolare, il corpo produce livelli elevati e costanti di cortisolo, l’ormone dello stress. L’esposizione prolungata a questo ormone può danneggiare aree cerebrali delicate come l’ippocampo, che gioca un ruolo centrale nella formazione dei ricordi e nell’orientamento spaziale.
Anche la corteccia prefrontale, responsabile delle funzioni esecutive (ragionamento, autocontrollo, pianificazione), può subire una riduzione del volume e dell’efficienza. A lungo termine, questi cambiamenti strutturali e funzionali possono aumentare sensibilmente la vulnerabilità del cervello ai processi neurodegenerativi.
I segnali da non sottovalutare
Ansia e stress non si presentano sempre con manifestazioni eclatanti: spesso si insinuano lentamente nella quotidianità, rendendo difficile riconoscerli come reali problemi di salute.
I primi segnali possono essere subdoli: disturbi del sonno, come difficoltà ad addormentarsi o risvegli frequenti, difficoltà di concentrazione, senso di confusione mentale, irritabilità, perdita di interesse per attività abituali, e una costante sensazione di stanchezza, anche dopo una notte apparentemente riposante. A questi si possono aggiungere sintomi fisici come tensione muscolare, problemi digestivi, palpitazioni o cefalee ricorrenti.
Molti adulti e anziani, per abitudine o per paura di essere giudicati, tendono a minimizzare questi segnali o ad attribuirli semplicemente all’età o a un periodo “stressante”. Tuttavia, ignorare questi campanelli d’allarme significa lasciare che lo stress e l’ansia agiscano indisturbati, intaccando progressivamente l’equilibrio emotivo e cognitivo.
Le evidenze cliniche mostrano che quando l’ansia e lo stress diventano cronici, possono contribuire a una riduzione della plasticità cerebrale, cioè della capacità del cervello di adattarsi, rigenerarsi e apprendere nuove informazioni.
Questo può accelerare i processi di invecchiamento cognitivo e, nei soggetti predisposti, anticipare l’insorgenza di disturbi neurodegenerativi. Riconoscere e trattare questi sintomi in tempo è quindi un investimento concreto nella salute del cervello e nella qualità della vita futura.

Al CIN, la prevenzione è anche emotiva
Al Centro Integrato di Neuroscienze (CIN) crediamo che la cura del cervello passi anche dal benessere psicologico. Per questo, affianchiamo neurologi, psicologi clinici e terapeuti in un percorso integrato che aiuta a gestire ansia, stress e difficoltà emotive, prima che si trasformino in problemi neurologici.
Offriamo percorsi personalizzati per la prevenzione e la diagnosi precoce della demenza, con particolare attenzione ai fattori di rischio “invisibili”, come lo stress cronico.
Non sottovalutare i segnali del tuo corpo e della tua mente: prendersene cura oggi significa proteggere il tuo domani.

Poliambulatorio CIN – Rimini
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