
Demenza prima dei 65 anni: quando i segnali non vanno sottovalutati
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Demenza prima dei 65 anni: quando i segnali non vanno sottovalutati
Quando si parla di demenza, si pensa subito alla terza età. Ma non tutti sanno che esiste anche una forma che colpisce le persone prima dei 65 anni: si chiama demenza a esordio giovanile.
È una condizione rara, ma non così eccezionale. Riconoscerla in tempo è fondamentale per avviare un percorso di cura e supporto adeguato.
Quali sono i segnali della demenza a esordio giovanile?
La demenza giovanile può iniziare in modo subdolo, con sintomi che spesso vengono attribuiti allo stress o alla stanchezza. Tuttavia, quando questi segnali diventano frequenti e persistenti, è bene non ignorarli.
Ecco alcuni campanelli d’allarme:
1. Difficoltà sul lavoro. Calano la concentrazione, aumentano le dimenticanze, e si commettono errori insoliti anche in attività abituali.
2. Problemi nel linguaggio. Si fa fatica a trovare le parole giuste o a seguire un discorso complesso. A volte, chi ne soffre può smettere di partecipare attivamente alle conversazioni.
3. Disorientamento in luoghi o momenti familiari. Si può perdere l’orientamento anche in posti ben conosciuti, o confondere date, stagioni o appuntamenti importanti.
4. Cambiamenti nella personalità. I familiari notano comportamenti inusuali: irritabilità, apatia, sospettosità o ritiro sociale.
5. Decisioni e ragionamenti compromessi. Anche attività semplici – come fare la spesa, pagare le bollette o organizzare la giornata – diventano difficili da gestire.
Non solo stress: perché rivolgersi a uno specialista
È facile pensare che questi segnali siano dovuti a un periodo complicato, al burnout o all’ansia. Ma quando persistono e compromettono la vita quotidiana, è importante fare una valutazione medica.
Una diagnosi precoce della demenza a esordio giovanile può fare la differenza. Permette infatti di:
- Rallentare l’evoluzione della malattia
- Capire con chiarezza la causa dei sintomi
- Attivare precocemente terapie e interventi riabilitativi
- Pianificare strategie di supporto familiare e lavorativo

Demenza: parlarne è il primo passo
Affrontare l’argomento senza timore è fondamentale. La demenza può colpire anche chi è nel pieno della vita lavorativa e familiare.
Parlarne, riconoscerla e agire in tempo significa prendersi cura di sé e dei propri cari. Nessuno dovrebbe sentirsi solo davanti a questi sintomi.

Conclusioni
La demenza a esordio giovanile non è solo una questione che riguarda gli anziani. Anche chi non ha ancora i capelli bianchi può esserne colpito. Riconoscere i segnali e consultare uno specialista sono i primi, fondamentali passi verso una gestione consapevole e dignitosa della malattia.
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