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Cefalea negli adolescenti: come il biofeedback può aiutare senza farmaci
Le cefalee, o mal di testa ricorrenti, sono sempre più diffuse tra gli adolescenti. A scuola, nello sport, o nella vita quotidiana, un mal di testa frequente può diventare un problema serio, influenzando la concentrazione, l’umore e la qualità della vita.
Spesso i ragazzi sono stressati dagli impegni scolastici, dormono poco o hanno uno stile di vita digitale molto intenso: tutti questi fattori possono contribuire a far comparire il mal di testa. Se i farmaci possono aiutare a calmare il dolore in fretta, oggi sempre più specialisti consigliano anche soluzioni naturali e non invasive, come il biofeedback.
Cos’è il biofeedback?
Il biofeedback è una tecnica semplice e sicura che aiuta il corpo a rilassarsi. Come funziona? Vengono usati piccoli sensori collegati al corpo che “leggono” segnali come la tensione muscolare, la respirazione o il battito cardiaco. Queste informazioni vengono mostrate su uno schermo, così la persona può vedere come sta reagendo il proprio corpo… e imparare a controllarlo meglio!
In che modo aiuta gli adolescenti contro il mal di testa?
Negli adolescenti, il biofeedback è particolarmente utile in caso di:
Comportamenti che peggiorano il dolore, come la postura scorretta o il serramento dei denti.
- Tensione muscolare (soprattutto in spalle, collo e mandibola)
- Respiro irregolare legato a stress o ansia
- Comportamenti che peggiorano il dolore, come la postura scorretta o il serramento dei denti
I vantaggi del biofeedback per gli adolescenti
1. Riduce l’uso di farmaci
Aiuta a usare meno antidolorifici, evitando effetti collaterali e abitudini sbagliate.
2. Non è invasivo
È una tecnica naturale e ben tollerata dai giovani, che spesso la trovano anche “divertente” perché interattiva.
3. Migliora l’autocontrollo
I ragazzi imparano a conoscere meglio il proprio corpo e a reagire in modo più equilibrato allo stress.
4. Funziona davvero
Diversi studi hanno dimostrato che il biofeedback riduce sia la frequenza che l’intensità del mal di testa, soprattutto se abbinato a un supporto psicologico.
Il ruolo dei professionisti della salute
Medici, psicologi e terapisti possono:
Considerare anche l’aspetto emotivo legato al dolore.
- Valutare se il biofeedback è adatto al singolo paziente
- Collaborare con centri specializzati
- Spiegare ai genitori e ai ragazzi l’importanza di gestire lo stress
Una scelta che guarda al futuro
L’adolescenza è un periodo delicato, fatto di cambiamenti fisici ed emotivi. Offrire strumenti come il biofeedback significa educare i giovani a prendersi cura di sé, ascoltando il proprio corpo e imparando a reagire in modo positivo al dolore. Con il giusto supporto, anche un disturbo fastidioso come la cefalea può diventare un’occasione per crescere più forti, consapevoli e in salute.
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