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Cefalee primarie

Con il termine cefalea primaria s’intende quel mal di testa che non è il risultato di un’altra condizione medica e si diagnostica quando dalle indagini strumentali non emerge una causa organica. Le più diffuse sono la cefalea muscolo-tensiva e l’emicrania (International Headache Society, 2004).

Cefalea muscolo tensiva

È caratterizzata da un dolore bilaterale di tipo gravativo-costrittivo (sensazione di un casco che comprime). Non è accompagnata da nausea e vomito, mentre può essere presente fastidio per le luci o i rumori. Il dolore non è molto intenso e migliora con l’attività fisica o con posture più corrette. Può essere occasionale, caratterizzata da episodi che durano alcune ore fino a qualche giorno o addirittura in forma cronica, con attacchi quotidiani. Le principali cause scatenanti sono lo stress, gli stati ansiosi e la tensione muscolare, che portano ad una contrazione involontaria dei muscoli del collo, delle spalle e del volto.

Emicrania

Il dolore è unilaterale, pulsante, di marcata intensità e si aggrava con l’attività fisica. Può associarsi a sintomi come: nausea, vomito, fastidio per luci o rumori. La sua durata può variare da poche ore fino a 2-3 giorni e colpisce in prevalenza le donne. Rispetto alla cefalea muscolo-tensiva vi è una maggiore predisposizione ereditaria. L’attacco di emicrania può essere preceduto dalla cosiddetta aura (emicrania con aura), che consiste in disturbi visivi (oscuramento della vista, percezione di macchie o flash scintillanti) o fisici (perdita della sensibilità agli arti con formicolii). Gli episodi emicranici si possono presentare nel fine settimana (cefalea da week-end) o in concomitanza del ciclo mestruale (emicrania catameniale).

Cefalea a grappolo

Le caratteristiche di questo tipo di cefalea sono rappresentate da dolore continuo e trafittivo, con localizzazione in sede orbitale, cui si associa lacrimazione, congestione nasale e sensibilità alla luce. Si presenta anche durante il sonno con il risveglio. Le cause che provocano non sono ben conosciute. La definizione “a grappolo” è dovuta al fatto che gli attacchi si raggruppano nel tempo; ad esempio per un periodo limitato di 30 giorni e più volte durante l’anno, spesso ripresentandosi nello stesso periodo. Un’altra caratteristica è quella della comparsa alla stessa ora del giorno, anche più volte al giorno. L’età dei pazienti è intorno ai 40 anni, con prevalenza nel sesso maschile.