- Perché rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile?
- Come ci si dovrebbe comportare di fronte ad una visita neuropsichiatrica?
- Devono essere presenti entrambi i genitori?
Abbiamo intervistato il nostro neuropsichiatra infantile ponendogli domande sul ruolo della sua figura professionale e della sua pratica medica.
Perché rivolgersi ad un neuropsichiatra infantile?
Il Neuropsichiatra Infantileè un medico specialista che si occupa dei problemi psichici e neurologici durante l’età evolutiva, quindi di quella fascia d’età compresa tra la nascita ed i diciotto anni.
Concettualmente si spazia tra lapatologia neurologica(come ad esempio la cefalea, l’epilessia e tutte le patologie più rare e di più difficile diagnosi), e leproblematiche psichicheche richiedono, prima dell’intervento terapeutico (di tipo psicologico o altro), di essere valutate da un medico, che ha il compito di individuare e discriminare gli eventuali aspetti organici soggiacenti.
Di norma, il neuropsichiatra infantile quando si occupa degli aspetti psichici non si occupa solo di farmaci, ma richiede anche un lavoro psicologico seguito solitamente da psicologi qualificati per quell’ambito specifico.
Come ci si dovrebbe comportare di fronte ad una visita neuropsichiatrica? Devono essere presenti entrambi i genitori?
Questo dipende dal tipo di problema. In linea di massima è meglio telefonare per concordare prima ed insieme la modalità migliore per iniziare.
Nel caso in cui si tratti diproblematiche psichiche o evolutive, che creano disagio alla famiglia, anche se non di grande impatto, è più opportuno (salvo alcune eccezioni) che ci sia un primo incontro con i soli genitori. Il bambino deve comunque essere avvertito in anticipo dai suoi genitori che si stanno attivando per lui perché sono preoccupati e gli vogliono bene, esplicitandogli chiaramente che cercano aiuto da un medico.
In questo modo il primo contatto avverrà in assenza del bambino, che sarà comunque informato e coinvolto dopo il primo incontro con i genitori.
Nellepatologie neurologichela modalità è diversa. Si presenteranno subito i genitori (o di un genitore con il consenso dell’altro), con il bambino per una valutazione medico-specialistica, ad esempio sulle cefalee, che risulta essere una delle valutazioni più frequenti con il neuropsichiatra infantile.
Esempio di vita quotidiana: genitori che riportano un’esperienza scolastica.
Gli insegnanti dicono ai genitori che il bambino è iperattivo però i genitori non riscontrano questo comportamento a casa, quindi si preoccupano e non sanno come comportarsi perché da un lato viene consigliata loro una visita neuropsichiatrica, ma dall’altro non ne riconoscono la necessità.
Fare una visita neuropsichiatrica, in questo caso, è eccessiva o consigliabile?
Un disturbo di iperattività inteso nel senso di vero e proprio disturbo “ADHD” (Deficit dell’attenzione con iperattività), comporta che sia presente un atteggiamento iperattivo in tutti gli ambiti della vita del bambino.
Quindi se tale comportamento viene riscontrato solamente a scuola, significa che potrebbe esserci un altro problema sottostante, per il quale può essere ugualmente utile una valutazione medica, ma anche psicologica.
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