La visita cardiologica ha l’obiettivo di raccogliere i segni e i sintomi di un’eventuale patologia cardiaca e/o vascolare.
Secondo la definizione classica del dizionario italiano (Treccani) la cardiologia è la scienza che si occupa dello studio del cuore, in condizioni normali e patologiche.
Tra i sintomi:
- dispnea (difficoltà respiratoria)
- dolori precordiali (dolori allo sterno, che si irradiano alla spalla e all’arto sinistro)
- variazioni della pressione arteriosa.
Tra i segni:
- posizione semi-orto-pnoica obbligata (necessità di mantenere la posizione supina con schienale inclinato di 80-90°)
- edemi agli arti inferiori (accumuli di liquido con conseguente gonfiore)
- cianosi delle estremità (polpastrelli delle dita di colore bluastro)
- dita a bacchetta di tamburo (ingrossamento dell’ultima falange con unghie a vetrino d’orologio)
- irregolarità del battito cardiaco (per un’eventuale presenza di fibrillazione atriale, aritmie, extrasistole, ecc)
Una visita cardiologica efficiente deve, pertanto, includere un’accurata anamnesi e uno specifico esame obiettivo, ma deve anche essere sempre preceduta da una visita internistica globale, per accertare e/o escludere eventuali patologie di altri organi e apparati (es. polmone, addome, rene, SNC e SNP per eventuali pregressi ictus, ecc.).
A tal proposito un cardiologo efficiente, dovrebbe inoltre possedere, una formazione internistica.
Oltre a ciò, ogni visita deve essere necessariamente accompagnata dall’esecuzione di un elettrocardiogramma, in quanto l’eventuale irregolarità dell’attività cardiaca potrebbe essere transitoria e non rilevabile clinicamente al momento.
Lo specialista, a sua discrezione, potrà richiedere ulteriori accertamenti per giungere ad una diagnosie per impostare un trattamento terapeutico mirato.
I disturbi più frequentiriguardano le coronarie (cardiopatia ischemica), le turbe del ritmo cardiaco (aritmie), le malattie delle valvole cardiache (valvulopatie) e le malattie del muscolo cardiaco (cardiomiopatie) lo scompenso cardiocircolatorio el’ipertensione arteriosa.Con meccanismi diversi possono tutte condurre ad un quadro di insufficienza cardiaca, definita come condizione in cui il cuore non riesce a pompare sangue in quantità adeguate a far fronte alle richieste metaboliche dell’organismo.