La vera causa della malattia rimane ancora sconosciuta. Sono state proposte alcune teorie sulla patogenesi della degenerazione dei neuroni dopaminergici nigro-striatali nell’uomo:
Stress Ossidativo
L’elevata concentrazione di perossido d’idrogeno (H2O2) può danneggiare le cellule nervose. Diversi autori sostengono che la tossicità specifica dei radicali liberi possa essere implicata nella degenerazione dei neuroni dopaminergici (Ambani et al., 1975; Dexter et al., 1989; Kish et al., 1986; Olanow, 1990).
Accumulo di neuromelanina
All’interno delle neuroni della substantia nigra, la dopamina andrebbe incontro ad un’autossidazione spontanea, producendo chinoni tossici che comprometterebbero l’attività delle cellule nervose(Hirsch et al., 1988).
Ereditarietà
La presenza di una familiarità si aggira attorno al 15% dei casi (sviluppo anormale dei neuroni dopaminergici, errata programmazione della morte neuronale, alterazione dei processi riparativi e/o protettivi della cellula; Duvoisin, 1998).
Fattori tossici e la MPTP
I farmaci che bloccano la ricaptazione della dopamina inibiscono l’azione dell’MPTP (underivato della Meperidina, sostanza sintetica ad effetto analgesico-narcotico detta anche “eroina sintetica”). La tossicità del MPTP è legata alla sua conversione endogena nel metabolita MPP+. Non è ancora ben chiaro come l’MPP+ possa indurre la morte cellulare. Nella tossicità da MPTP sarebbe coinvolto anche un meccanismo di eccitotossicità da Glutammato(Javitch et al., 1985).