L’insonnia è un disturbo complesso ad eziologia multipla, in cui la componente preminente è rappresentata dall’ansia cronica. Il BFB può essere di aiuto nell’insonnia, benché ci siano notevoli controversie per quanto concerne l’estensione della sua utilità e le sue applicazioni più efficaci.
Questa controversia è parzialmente dovuta al fatto che l’insonnia non è una entità singola, bensì è un sintomo con molte cause sia fisiche sia emozionali. Un soggetto che si rivolge al terapeuta per trovare un rimedio alla propria insonnia rivelerà come causa principale una sottostante depressione; altri possono essere dipendenti dai sedativi senza però riuscire ad ammetterlo.
Tutte le paure associate con lo stato di rilassamento possono essere potenzialmente attivate anche dall’anticipazione del sonno: paura di perdere il controllo, della morte durante la notte, o di evocazione di sentimenti e ricordi sgradevoli.
Ad esempio un paziente ricordava che nella sua infanzia il padre aveva l’abitudine di aggirarsi per casa nottetempo con un fucile e tale ricordo si evidenziò solo nella fase avanzata del trattamento; il ricordo e la successiva elaborazione in terapia furono seguiti da un immediato miglioramento dell’insonnia che durava da molti anni.
Per prima cosa quindi, è importante identificare il tipo di insonnia e la sua dinamica. Quando nell’insonnia è presente un conflitto nevrotico, la combinazione della psicoterapia con l’utilizzo del biofeedback permette la risoluzione del conflitto psicologico e la riattivazione ”dell’orologio biologico”.
Alcuni studi clinici rivelano che molti pazienti migliorano seguendo un trattamento di biofeedback applicato all’insonnia come disturbo primario, come avviene nel trattamento delle cefalee.
In un recente lavoro Hauri ha dimostrato che, benché il BFB sia certamente efficace nel trattamento dell’insonnia, la sua validità è legata soprattutto al corretto utilizzo del BFB per il tipo specifico di insonnia.
Al momento attuale per il trattamento dell’insonnia, è raccomandabile l’impiego di tecniche di rilassamento generale, informando il paziente che tali applicazioni per il trattamento dell’insonnia sono ancora in una fase sperimentale.