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Disturbi d’ansia

Che cos’è l’ansia?

L’ansia è un comune stato emotivo che può avere una funzione adattiva, utile per fronteggiare un pericolo. Diventa patologica quando si manifesta in assenza di un pericolo reale ed oggettivo, o quando lo stato di allerta perdura nel tempo. La reazione diventa inadeguata rispetto alle caratteristiche oggettive della situazione e può essere concomitante o conseguente, a situazioni fortemente stressanti.

Come si manifesta l’ansia patologica?

Si caratterizza per la presenza di una spiacevole sensazione di paura e di apprensione generalmente non legata a ragioni obiettive, che può portare la persona a comportamenti di evitamento o alla percezione soggettiva di un impulso irresistibile a compiere certe azioni e nei casi più gravi, fino alla paralisi e ai sintomi detti “neurologici” [Davison & Neale, 2000].

L’ansia si può manifestare con una varietà di sintomi:
Emotivi
  • paure immotivate
  • apprensione ed inquietudine
  • preoccupazioni eccessive
  • irritabilità e impazienza
Cognitivi
  • difficoltà a concentrarsi e disattenzione
  • disturbi di memoria
  • ipervigilanza
Fisici
  • disturbi del sonno
  • difficoltà nella respirazione
  • incapacità a rilassarsi

Tra i sintomi fisici si possono riscontrare: sudorazione, tremori, tachicardia, vertigini/capogiri, bocca secca e tensione muscolare.

È un disturbo frequente?

Pur essendo una patologia che si caratterizza in maniera differente da persona a persona, l’incidenza nella popolazione mondiale risulta essere tra lo 0.9% ed il 28.3%, con una prevalenza sempre in aumento e differenze sostanziali tra i vari paesi. (Baxter et al., 2013)

Esiste una cura?

L’ansia può essere trattata sia farmacologicamente sia da un punto di vista psicologico, offrendo sostegno alla persona ed insegnando come affrontare le varie situazioni ansiogene. Le tecniche utilizzate spaziano dalla gestione dello stress e dei fattori scatenanti, alle tecniche di rilassamento con l’impiego del biofeedback, a quelle di desensibilizzazione sistematica e ristrutturazione cognitiva.
Le terapie non farmacologiche vengono indicate come metodi d’elezione per il trattamento dei disturbi d’ansia (Maudsley, 1999; NICE, 2004); pertanto l’assunzione del farmaco è consigliabile quando i sintomi sono seriamente debilitanti.

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