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Cefalee pediatriche-adolescenziali

Il mal di testa è uno dei disturbi più comuni che il medico affronta nella sua pratica clinica e può manifestarsi fin dai primi anni di vita del paziente, soprattutto nel periodo scolastico, quando anche eventi personali, comunque significativi per un bambino, possono contribuire all’origine della patologia.

È importante sottolineare che nella maggior parte dei casi la cefalea è un fenomeno benigno e solo in una minima percentuale è l’espressione di una patologia organica.
Le tipologie di cefalea più comuni in età evolutiva sono la muscolo-tensiva (una fascia stretta attorno alla testa) e l’emicrania (una pulsazione che può essere su un lato della testa talvolta accompagnata da vertigini, nausea, vomito e disturbi visivi) .

Incidenza

Le crisi cefalalgiche colpiscono circa il 25% dei bambini in età scolare, con picchi fino al 33% nella fascia tra i 6 ed i 14 anni. Fino alla pubertà il disturbo interessa maschi e femmine nella stessa percentuale, mentre a partire dai 12-13 anni prevale nelle ragazze, anche in relazione alle modifiche ormonali (Sillampaa, 1996).

Diagnosi e trattamento

Il mal di testa condiziona la qualità di vita del bambino che ne soffre, ma questo talvolta è sottovalutato dal genitore, che spesso fraintende il disturbo del figlio come un rifiuto per la scuola, poiché l’aggravamento dei sintomi coincide con l’ingresso nel mondo scolastico. Pertanto è fondamentale riconoscere determinati fastidi lamentati dal bambino e rivolgersi sollecitamente a figure competenti per una diagnosi corretta ed un intervento terapeutico mirato, anche per evitare il rischio futuro di cronicizzazione.

Diagnosi

La diagnosi di cefalea in età evolutiva è affidata a criteri diagnostici codificati dalla vigente classificazione IHS (International Headache Society, 2004). L’iter per una diagnosi corretta si basa su diversi passaggi:
  • Raccolta anamnestica fornisce informazioni non solo riguardo al tipo di cefalea, ma anche ai fattori scatenanti (deprivazione di sonno, abitudini alimentari, fattori ambientali, stress, ecc.) e all’eventuale familiarità e comorbidità
  • Diario utile per monitorare le caratteristiche degli attacchi
  • Esame obiettivo generale comprende anche una valutazione temporo-mandibolare
  • Esame obiettivo neurologico valutazione clinica ed eventuali indagini strumentali
Dopo aver escluso che alla base del disturbo risieda un deficit di tipo organico, vengono programmati dei colloqui clinici con il bambino e la famiglia, per analizzare l’eventuale coinvolgimento di altri fattori, compresi quelli psicologici.

Trattamento

Considerando la giovane età dei soggetti si privilegiano le terapie alternative a quelle farmacologiche (Tfelt-Hansen & Mathew, 2000) e tra queste le più utilizzate sono:
  • Biofeedback-training: tecnica priva di effetti collaterali, in grado di fornire benefici equiparabili a quelli del farmaco (Bussone et al., 1998; Grazzi et al., 2001). Tale trattamento è accreditato dalla “Food and Drug Administration” (FDA), per le cefalee in età pediatrica
  • Educazione dello stile di vita: (sonno, alimentazione, ecc.) modifica delle abitudini che favoriscono la comparsa del mal di testa
  • Sostegno psicologico: supporto e insegnamento di nuove strategie in risposta allo stress
  • Tecniche ortodontiche
  • Tecniche di manipolazione cervicale.
Sulla base della risposta al trattamento utilizzato, può essere necessario sostituire o integrare con una terapia farmacologica di tipo sintomatico per affrontare la fase acuta della cefalea, o di tipo profilattico per prevenire gli attacchi.
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