Disturbo post traumatico da stress

Nel disturbo post-traumatico da stress si ha una risposta estrema ad un fattore fortemente stressante, che si manifesta con notevole innalzamento dei livelli d’ansia, evitamento degli stimoli associati al trauma ed appiattimento delle emozioni.

In genere il disturbo deriva da un evento traumatico legato ad un’esperienza di morte o minaccia di morte, gravi lesioni, o una minaccia all’integrità fisica, propria o altrui, che la persona ha vissuto direttamente o alla quale ha assistito. L’evento deve aver generato una paura intensa, orrore o un senso estremo di impotenza.
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E’ necessario sottolineare come sia il significato soggettivo attribuito all’evento, ad avere importanza cruciale e non solo la circostanza in sé. (King et al.,1995)

Alcuni sintomi del disturbo post-traumatico da stress sono:

  • Ricordi, flashback, o sogni spiacevoli e ricorrenti dell’evento
  • Insonnia
  • Esagerate risposte di allarme
  • Facile irritabilità
  • Alienazione dagli amici e dalle persone amate
  • Scarso interesse verso le prospettive future

Occorre distinguere il disturbo post-traumatico da stress da quello acuto da stress, diagnosticato quest’ultimo, quando il fattore stressante determina una limitazione significativa del funzionamento sociale e lavorativo che insorge entro un mese dalla esposizione all’evento traumatico estremo e dura non oltre quattro settimane.

La differenza sta nel fatto che circa il 60% delle persone si riprende dal disturbo acuto da stress entro un mese dal suo esordio e continua la propria vita senza sviluppare un disturbo post-traumatico. I sintomi sono ansia, sintomi dissociativi o altri disagi.

I sintomi del disturbo post-traumatico da stress vengono raggruppati in tre categorie principali:

  1. L’evento viene rivissuto persistentemente dall’individuo e riaffiora in incubi notturni; si manifesta intenso disagio psicologico di fronte agli stimoli che rappresentano o ricordano l’evento.
  2. Si evitano gli stimoli associati con l’evento e consegue un’attenuazione della reattività generale. La persona cerca di evitare di pensare al trauma o di essere esposta a stimoli che possano ricordaglielo; a volte si è incapaci di ricordare aspetti importanti dell’evento.
  3. Si evidenzia un aumento dell’attivazione fisiologica. Questo comporta difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, difficoltà a concentrarsi, ipervigilanza ed esagerate risposte di allarme (assenti prima del trauma).

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La sintomatologia del disturbo post-traumatico da stress nei bambini è differente rispetto a quella degli adulti. Sono comuni i disturbi del sonno, incubi caratterizzati da mostri e drastici cambiamenti nel comportamento. Alcuni bambini potrebbero iniziare a pensare che non diventeranno mai adulti; altri possono arrivare a perdere le capacità già acquisite, come quella di parlare o il controllo degli sfinteri (fare la pipì a letto).
Infine, i bambini piccoli hanno molte più difficoltà rispetto all’adulto, nell’esplicitare ciò che li turba; questo che va tenuto in debita considerazione nei casi estremi.

TERAPIE

L’elemento chiave nel trattamento del disturbo post-traumatico da stress è l’esposizione all’evento traumatico, che avviene preferibilmente con tecniche immaginative, piuttosto che “in vivo”.
Inoltre, prima di iniziare qualsiasi tipo di esposizione, occorre che il terapeuta sia particolarmente sensibile e bene informato, rispetto alle conseguenze tipiche di un’esperienza traumatica, a prescindere dalla causa specifica (Keane et al., 1994).
Fra le reazioni più comuni: la mancanza di fiducia, la convinzione che il mondo sia un luogo minaccioso e per fronteggiare lo stress causato dall’evento, si devia verso atteggiamenti disadattivi come l’abuso di sostanze (Keane e Wolfe, 1990).
E’ importante informare il paziente circa la natura del disturbo post-traumatico da stress, in particolare sulla varietà dei possibili sintomi che si potranno presentare.
Conoscere questi elementi può fornire al paziente un contesto adeguato, in cui inserire le esperienze negative vissute e può rassicurarlo rispetto al timore di perdere il controllo di sé (Keane et al.,1994).